Bianco Caolino e la Mosca Olearia
L’annata corrente ha avuto un clima orribile per la Liguria. Prima delle alluvioni di novembre -che hanno colpito sia le olive che il territorio-, il maltempo della stagione estiva ha favorito il proliferare della mosca olearia, che ha un optimum di sviluppo intorno ai 22ºC.
In un’annata di “scarica” -con poche olive- come la presente, le mosche si sono concentrate sui frutti disponibili.
Per correre ai ripari, in agosto abbiamo deciso di utilizzare il caolino, una roccia clastica della famiglia delle argille.
È una tecnica innocua: funziona come barriera meccanica alle punture e il colore sulle foglie confonde la mosca che non riconosce l’albero.
È però una tecnica costosa, che va ripetuta in caso di forti piogge.
Poiché alle nostre altitudini l’uso del caolino è quantomeno inconsueto, abbiamo suscitato la curiosità degli abitanti dei vicini Borgomaro, Aurigo e Poggialto che hanno sviluppato ipotesi e teorie su cosa potesse essere quel candido manto.
Nicola