Tempo di trattamenti
Le olive in questo periodo stanno diventando sensibili agli attacchi della mosca olearia (che ha un nome poco amichevole – Bactrocera oleae).
Si intensificano i trattamenti con adulticidi e larvicidi, eliminando la larva, già deposta nello strato superficiale dell’oliva*. Il dimetoato è il più classico larvicida e penetra per un paio di millimetri nel frutto. È anche neurotossico se ingerito, inalato o semplicemente se viene a contatto con la pelle.
Chi non applica trattamenti traumatici per l’uomo e l’ambiente, seguendo come noi il regime biologico, ha comunque qualche arma a disposizione (caolino, adulticidi biolcompatibili…).
La nostra principale è l’altitudine che rende meno adatto l’ambiente allo sviluppo della famigerata mosca.
La nostra condotta, unita all’assenza di diserbanti, porta la campagna in luglio a presentarsi così:
*nota bene: larvicida – uccide la larva che comunque rimane dentro l’oliva. In un’oliva non trattata, la larva scaverà un tunnel scendendo in profondità fino a raggiungere il nocciolo. Raggiungerà poi la parte esterna dell’oliva per impuparsi e volare via.
Il tunnel è il danno maggiore: qui la polpa fermenta e l’oliva ne perde in qualità. Non pensate però che un olio fatto con olive trattate non presenti residui di…larva.